Il tarlo
Il 2010 significa tante cose. Una su tutte: CRISI. E lo è anche per Silvia, il marito Giulio e la piccola Sofia. Così, da buona "famiglia bene", la recessione economica si riconfigura nello spettro di una più profonda, e altrettanto difficilmente cicatrizzabile, crisi sentimentale. Niente che un resort esclusivo e il caldo sole di Agosto non possano curare. Oppure no? Perché non fanno in tempo ad arrivare che Giulio riparte. Improvvisi impegni di lavoro, dice. Ma quando Silvia vede, nello specchio d'acqua tremolante della piscina, l'ologramma di Giulio che cena con un'altra, capisce due cose: una è che possiede una sorta di potere divinatorio, l'altra che il marito la tradisce. Cosa fare, da questo momento in poi? Restare fedeli a un sogno tradito o tradire accordandosi fedelmente alla realtà? Di certo Silvia decide di rientrare da sola a Roma, lasciando il marito ritornato in vacanza insieme alla figlia e al tarlo: ricostruire, attraverso una vera e propria "indagine", i movimenti della moglie per testarne, in un cortocircuito paradossale, la fedeltà. Sullo sfondo di un'Italia avvolta da un decadimento generale di "valori" e in un paese trafitto dal berlusconismo.
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