Vit(amor)te
Quarantaquattro poesie per ventidue arcani maggiori disegnati dall'autrice: parole e immagini come gemelle danzanti. Scrivere e illustrare poesie è per Valeria Bianchi Mian un'attività quotidiana, consolidata sperimentazione e strumento nel suo lavoro di psicoterapeuta. "Vit(amor)te" raccoglie le poesie giovanili e quelle scritte tra il 2014 e il 2019, affiancandole alle figure dei Tarocchi. È una Totentanz che passa dalla nigredo, l'Opera al Nero, e punta alla rinascita, è un cerchio di versi che si fa spirale attraverso i disegni. Il filo conduttore di "Vit(amor)te" è l'idea della natura viva: è una bozza di verde, lo spunto generativo, il germoglio rigoglioso o la foglia secca, il respiro della terra su cui camminiamo, natura che matura nella nostra psiche. La storia del diventare se stessi comincia dal Matto incompiuto, un germe, il seme ritrovato, e porta al ricominciare da capo.