Kairos. Il manifesto di uno scultore antico

Kairos. Il manifesto di uno scultore antico

Nella Grecia classica la parola 'arte' nel suo significato estetico non esiste, come non esiste un termine per indicare l'artista; è la téchne a determinare un manufatto. La premessa è necessaria per riconsiderare il contenuto estetico e storico del Kairós, bronzo plasmato dallo scultore Lisippo, attivo nel IV secolo a.C., personificazione di un concetto che racchiude in sé la simultaneità spazio-temporale. Il Kairós mostra un ragazzo in punta di piedi, intento ad afferrare con una mano il rasoio, supporto dell'asse della bilancia, e a sfiorare con l'indice dell'altra uno dei piatti. Una lunga chioma scende sulla fronte, lasciando nudo l'occipite. La ricomposizione si fonda sul dialogo tra fonti scritte e testimonianze figurative eterogenee, che non sempre si corrispondono. La centralità del concetto di kairós, il quadro di una realtà sociale in movimento sono alla base della genesi della scultura, alla quale Lisippo affida l'enunciato della propria visione artistica.
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