Tamponi, virus, vaccini. La fine delle false verità
Ognuno di noi ogni giorno interagisce con molte persone, parenti, amici, colleghi di lavoro e persone sconosciute che lavorano in uffici e negozi; per non parlare del bombardamento mediatico di TV, giornali e dei contatti sui social media. Sulla pandemia abbiamo sentito e letto tutto e il contrario di tutto da chiunque. Le informazioni del mainstream sono sempre state unilaterali e menzognere, il potere non ha mai permesso un confronto pubblico fra scienziati di diverso orientamento; la scienza ha lasciato il posto allo scientismo e agli interessi di Big Pharma. Le notizie sull'evoluzione della malattia, sulla natura del virus, sulla pericolosità delle varianti ci sono state fornite unicamente dalle virostar televisive, che un giorno dicevano una cosa e il giorno seguente l'opposto. I numeri dei morti e dei "contagiati" sono stati manipolati, le cure domiciliari sono state ostacolate nonostante avessero dato ottimi risultati ed è stata creata una nuova categoria di malati: i positivi asintomatici. Il tampone molecolare è il nuovo oracolo: se uno risulta positivo è automaticamente un "contagiato Covid", senza che vengano prese nella dovuta considerazione la sintomatologia e la complessiva situazione clinica del soggetto; con la vaccinazione di massa si è superato ogni limite, inoculando con sieri genici sperimentali chiunque, bambini piccoli compresi, indipendentemente dall'età e dallo stato di salute. La maggioranza della popolazione ha accettato passivamente tutto questo, sulla fiducia cieca generata dall'ipnosi di massa; io ho voluto capire di più sui tamponi, sul virus e sui vaccini, affidandomi alla scienza, quella vera. Da qui, il secondo libro. Non sono medico, tantomeno scienziato, per cui non propongo tesi personali ma di medici e ricercatori italiani e stranieri della massima affidabilità scientifica.
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