Le tribolazioni del povero Bobby
Bobby, dal nome del protagonista, Bobby Wirton, era il libro per ragazzi che Silvio D’Arzo stava per pubblicare per Vallecchi nel 1947. Pronto per la stampa, con le illustrazioni di Piero Bernardini, il libro rimase inedito. Noto finora solo in un manoscritto incompleto, grazie alle ricerche d’archivio svolte da Alberto Sebastiani, il suo principale specialista, viene ricomposto, per la prima volta, in questa edizione. Bobby è un romanzo di formazione, avventuroso e magico, ambientato nel Settecento: protagonista un ragazzino, orfano di padre, che trascorre la sua adolescenza a Pictown, una cittadina inglese dove vive con la madre, una levatrice-maga che ogni sera sale al cimitero a parlare con il marito defunto. Emarginato dai coetanei, ma curioso di vita, Bobby è assoldato dal Cieco, un mendicante-cantastorie, per scovare nel paese nuove storie da cantare alle fiere, e scopre così verità scomode, tenute da sempre nascoste. Come la vera natura del padre, molto lontano da quella figura di eroe con cui Bobby era stato cresciuto. Dopo la rivelazione-shock il ragazzo fugge, ma tornerà a Pictown per salvare la madre da un processo persecutorio, intentatole dai notabili del paese. Se la vicenda è in sostanza la medesima di Penny Wirton e sua madre – il libro per ragazzi più noto di D’Arzo, nato dalla riscrittura di Bobby nel 1948 e pubblicato postumo – la narrazione presenta numerose e significative varianti nella struttura e nella trama, nonché episodi inediti o con differente svolgimento, specie nella parte finale. Il testo ha la godibilità di un romanzo di avventura, ma reca già l’atmosfera sospesa e magica della narrativa di D’Arzo, e si offre in questa inedita versione, testimone chiave, dopo Gec dell’Avventura, scritto tra il 1943 e il 1946, della svolta «realistica» di uno degli autori più originali del Novecento.