Lo scatto rubato
Lasciata Torino, dove ha trascorso un'adolescenza abbastanza serena in una famiglia amorevole ma dalla mentalità un po' chiusa, Roberto si trasferisce a Milano per studiare Giurisprudenza e soprattutto per cercare se stesso, sperimentare cose nuove e fare i conti con la propria omosessualità. Divenuto un avvocato in carriera, si divide tra lo studio legale - che ha avviato insieme a due stimati colleghi - e le serate con gli amici. Un giorno, però, la sua tranquilla quotidianità viene sconvolta: sulla sua scrivania trova una busta, senza mittente, in cui è contenuta una foto "compromettente". Nell'indagare sul possibile autore dello scatto e sulle eventuali motivazioni del gesto, il protagonista si imbatte in situazioni davvero poco piacevoli - una morte improvvisa, l'emergere di vecchi rancori, amicizie tradite. Un romanzo "a tinte gialle" - in cui domina l'importanza dei valori, degli affetti sinceri e della lealtà - scandito da momenti di tensione e dolore, dove la scoperta e la consapevolezza di se stessi sembrano essere l'unica luce nell'inesorabile intrecciarsi di ombre.
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