Diablerie. Ediz. illustrata. Vol. 3: Fotografia, arte, morte.
Dalla frustrazione generata dalla censura dei social nasce l'idea di creare un magazine indipendente e materiale; uno strumento di condivisione alternativo in grado di privilegiare qualità e bellezza piuttosto che velocità di fruizione e quantità. Diablerie punta non solo a diffondere concretamente contenuti di qualità, ma anche a ridefinire il senso stesso di fruizione, mettendo in discussione i più comuni preconcetti alla base della censura stessa: moralità, etica, estetica, volgarità. Diablerie esiste solo in forma cartacea, per precisa scelta editoriale. Su internet e sui social sono presenti solo brevi trailer. Le fotografie di Diablerie parlano, poiché la fotografia è linguaggio. E colpire chi guarda è uno degli obiettivi della rivista. Le prese di posizione contro pensiero religioso, superstizione, discriminazione e capitalismo sono nette e manifeste. Nel terzo numero, il collettivo e gli ospiti raccontano la tragedia e la bellezza che si celano nella morte. Compagna amata e odiata dagli artisti ma indissolubilmente legata alla nostra condizione umana. Immagini di grande intensità, shoccanti e "magnetiche", dove ogni dettaglio è curato in modo maniacale. E così i testi, che siano racconti, poesie o brevi suggestioni. Scrittori: Maria Silvia Avanzato, Stefano Bonazzi, Simone Tempia, Barbara Baraldi, Marianna Moni, Laura Grossi. Fotografi: Mira Nedyalkova, Vladimir Chebakov, Alberto Petrelli, Majd Ali, Tommaso Costa, Simone Furla, Paolo Filighera, Natalia Drepina, Jacopo Abbruscato. Illustratori/disegnatori: Stagah Artworks, David Dalla Venezia.
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