La guerra di Rendo
Il partigiano Renato Frabetti attraversa così la grande storia, diventando l’attore principale, sobrio, coraggioso e riservato, di un libro-memoria coinvolgente, che contribuisce a ricordarci gli sforzi e i sacrifici di coloro ai quali dobbiamo la nostra Liberazione. Ragazzi che, rischiando la vita – come lo stesso Rendo, che fu gravemente ferito alla testa e fu salvato dai suoi compagni di brigata – scelsero di “darsi alla macchia” e di combattere in nome della libertà.Davanti a eventi drammatici come la guerra, bisogna prendere posizione. E Rendo (al secolo Renato Frabetti, classe 1920) lo fece, quando, a metà settembre 1943, rientrò nella sua casa bolognese dopo aver combattuto contro i tedeschi per tentare la difesa di Roma: la decisione fu quella di partecipare attivamente alla Resistenza, unendosi alle bande che formeranno le brigate partigiane sui monti e lungo le valli dell’Appennino bolognese. Basandosi sulla testimonianza scritta venticinque anni dopo la fine della guerra dal partigiano Rendo, il figlio Valerio ne ripercorre la storia, con il supporto di oltre cinquanta acquerelli splendidamente disegnati da Matteo Matteucci, che reinterpretano foto e suggestioni di quegli anni. E per inquadrare al meglio quelle che furono le vicende di tanti giovani antifascisti, Rinaldo Falcioni sviluppa il contesto storico generale, raccontando la guerra in Jugoslavia (alla quale Rendo prese parte) e gli altri avvenimenti cruciali della fase conclusiva della Seconda guerra mondiale.
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