Flor de Oro. La figlia del tiranno
Per più di trent’anni, dal 1930 al 1961, la Repubblica dominicana è stata dominata dal sanguinario dittatore Trujillo, el Jefe, un tiranno che ha fatto del paese il suo regno personale ricorrendo senza scrupolo a spie e assassini prezzolati. Quando viene mandata a studiare in Francia, nel prestigioso collegio di Bouffémont, Flor de Oro è solo una bambina di nove anni, triste perché viene strappata alla mamma e sbattuta all’altro capo del mondo. Del padre sa che fa il militare, niente di più. Crescendo capisce che è un militare importante, addirittura il capo del paese, cosa di cui è fiera e intimorita. La verità fa capolino quando torna a Santo Domingo, dove appena diciassettenne, per sfuggire all’autorità del padre, sposa il giovane ufficiale di cui è innamorata, tale Porfirio Rubirosa, che diventerà il più famoso playboy del pianeta. Da allora la sua vita è scandita da quei due uomini, il padre-padrone Trujillo e il bel Porfirio, l’uomo che non teme confronti e di cui resterà sempre innamorata nonostante i successivi otto matrimoni. Sullo sfondo di eventi che hanno sconvolto il mondo (il nazismo, la Seconda guerra mondiale, la rivoluzione cubana di Fidel Castro) l’esistenza di Flor de Oro sarà una continua lacerazione tra il suo desiderio di libertà e il controllo ossessivo del padre su ogni aspetto della sua vita, sui suoi mariti e sulle sue passioni. Dopo aver vissuto nel lusso sfrenato e aver frequentato il gotha della società mondiale, finisce la sua vita in un modesto appartamento di New York, poverissima. Finalmente libera?