Il trono
Nell’ottobre del 1502, il potente e spregiudicato Cesare Borgia si appresta a invadere la Repubblica fiorentina. Niccolò Machiavelli viene inviato presso di lui con l’incarico di spiarlo – cosa documentata e mai raccontata – e di scoprire quando e come avverrà l’attacco. Machiavelli ha 33 anni e lavora alla Segreteria della Repubblica. Ha una bella penna, ma non è famoso. Tradisce con accanimento la moglie sposata da poco. È pieno di debiti. È considerato dalla Repubblica fidato e utile, ma è tenuto ai margini. È un signor nessuno. Il duca Borgia, detto il Valentino, ventisettenne, è invece già all’apice del potere e vuole salire ancora più in alto con l’appoggio del padre, il papa Alessandro VI. Sembra invincibile. Tra Machiavelli e Borgia si crea uno strano e complesso rapporto. Il Valentino ha bisogno di qualcuno che – in forma anonima e ben pagato – stenda una sua biografia, per ribattere alle tante “calunnie” che circolano su di lui e sceglie proprio Machiavelli per farlo. Niccolò accetta per poterlo spiare meglio. Anni dopo, quando Cesare sarà già morto, Niccolò riverserà questa sua consapevolezza in uno scritto che intitolerà Il Principe. Verrà pubblicato postumo. Ma grazie a quel libro lo scrittore che davano per fallito si rivelerà un genio e Cesare Borgia sopravviverà in eterno, come voleva.