Un ritornello non fa primavera
La processione del Sanch, tradizionale appuntamento pluricentenario del Venerdì Santo nella Catalogna francese, viene inaspettatamente interrotta dall'omicidio di uno dei penitenti. Si tratta di Christian Aguilar, anziano maestro di pianoforte, uomo dalla vita banale e solitaria di cui si fatica a immaginare potenziali nemici. Nello stesso momento, a poca distanza dalla processione, una violenta rapina in una gioielleria di Perpignan frutta un ingente bottino di pietre preziose. Il tenente Gilles Sebag comincia presto a ipotizzare un legame tra i due eventi, man mano che diventa più chiaro che la vita e la personalità di Aguilar nascondono molto più di quanto non sembri. A quanto pare, infatti, l'anziano maestro in gioventù era stato uno dei favoriti di Charles Trenet, il "cantante folle" arrestato per omosessualità negli anni Sessanta, tanto da risiedere oggi nella casa di Perpignan un tempo proprietà dell'artista. Il tenente Sebag e i suoi colleghi cominciano così a indagare alla ricerca di un movente legato a smodata cupidigia, ricatti per ben taciuti, segreti o vendette per vecchi dissapori, sullo sfondo di una Perpignan più catalana che mai, dove il perbenismo borghese si mescola alla decadenza del quartiere gitano.