La parola magica
"Il giorno seguente il ragazzo bussò alla porta della stanza occupata dal sottotenente. Non rispose nessuno. Aprì e non vide nessuno. Lasciò la colazione sul tavolo e se ne andò." Così termina "Gli ultimi giorni del sottotenente Malfatti". Con la sparizione del personaggio. Per quanto facciano, i protagonisti dei racconti di Lorenzo Pompeo, sono comunque sempre destinati alla non-esistenza, all'invisibilità. Pure se il percorso non ci risparmia, il più delle volte, avventure grottesche, episodi tragicomici, non si riesce a dissipare, in questi racconti, la loro disperazione di fondo. Il tutto però, contrappuntato da una straordinaria capacità dell'autore ad identificarsi, sempre e comunque, con una scrittura leggera, apparentemente disimpegnata, quasi come a dire "È così, ma non preoccupatevi più di tanto." (Stefano D'Angelo)
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