Rudolf Nurejev
Da quel giorno del giugno 1961, quando all’aeroporto di Parigi «scelse la libertà» gabbando i servizi segreti sovietici, sino alla sua ultima apparizione in pubblico prima che l’Aids lo uccidesse, nel 1993, Rudolf Nureyev ha attraversato la scena della seconda metà del secolo scorso da protagonista assoluto. Aveva origini umilissime, tanto umili da sembrare mitiche. Dopo la fuga fu sempre al centro di pettegolezzi e scandali. Amava vivere pericolosamente, stupire con i suoi atteggiamenti da superuomo e i suoi acuti mondani. Ma chi era veramente Rudolf Nureyev? Un ballerino bruciato dal «demone» della danza che possedeva e che lo possedeva. Un tartaro ribelle. Un discendente di Gengis Khan, ma anche un uomo coltissimo.