A ogni gatto il suo autore. Gatti e scrittori nel Giappone contemporaneo
Dieci milioni di gatti abitano nelle case giapponesi, a testimonianza di una relazione che si è evoluta nei secoli. I primi arrivarono via nave dalla Cina insieme ai testi dei sutra buddhisti e vennero amati dagli aristocratici della corte di Ky?t?, prima di divenire gli attuali gatti domestici presenti un po' ovunque, dalle stazioni ai templi, agli anime. Neko jita (lingua di gatto), Neko no hitai (la fronte del gatto per riferirsi a spazi piccoli), Nekonadegoe (la voce suadente e calma dei gatti e degli umani che con loro interagiscono) sono alcuni modi di dire che la lingua giapponese utilizza. Esiste una vasta letteratura a tema neko che risale indietro nel tempo. Quella contemporanea è detta nekobungaku ed è costituita da racconti e romanzi in cui compaiono come personaggi di particolare rilievo gatti e gatte. In questo libro i lettori troveranno spaccati di vita personale, aneddoti e naturalmente tante storie narrate e osservate da colorati e ammalianti «occhi di gatto». Da Murakami Haruki a Kakuta Mitsuyo, da Morishita Noriko a Makoto Shinkai, per nominare solo alcune delle «penne» considerate, si svelano dettagli, opinioni e relazioni dei neko della narrativa nipponica dei nostri giorni, con gli umani che di loro scrivono e raccontano.
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