La voce armata
Un uomo siede al tavolino di un bar. Prova a radunare qualche presenza. Attraverso un lungo monologo che avanza senza sconti, cerca di mettere assieme i pezzi che compongono il passato e il presente di una vita. La sua voce è precisa, il suo sguardo è freddo, il suo cuore è caldo. Viene così a srotolarsi un ruvido compendio dell'amarezza che riesce, tra echi di poesia e duro realismo, a trovare la sua redenzione nel suo stesso porsi in racconto. Sullo sfondo, la provincia - materica, epica e dell'anima: un Salento che però mai si dichiara apertamente, luogo allucinato, eternamente liminare, comunque roccioso e, paradossalmente, "raggelato".
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