Esortazione alla filosofia. Potentine, abbiccì dell'artista
"Essere un artista significa quindi compenetrare le idee platoniche del mondo, compenetrare quell'abisso insondabile in cui vive l'uomo, rappresentando quell'insondabile attraverso un'opera artistica. Alla fin fine, un artista è l'uomo che viene a capo della vanità del mondo. Si pensi al Leopardi, da vero e nobile artista quale fu, che, nelle sue liriche, seppe spiegare nei più incantevoli versi questa congiuntura. Si pensi invece a tutti quegli pseudoartisti che provano con la ragione a convincerci del contrario, dipingendoci delle bellezze illusorie, come l'amore, che dovrebbero farci vedere il mondo come un luogo in cui esiste un qualche scopo, non finalistico ma almeno eudemonologico. La verità è che è l'arte il solo mezzo per dirozzare l'anima degli esseri umani: quando infatti studiamo le opere degli artisti, che così si possono chiamare, veniamo a conoscenza delle verità assolute dell'esistenza, e, se pur così distanti tra loro, gli artisti tanto dell'antica Grecia, dell'antica Roma o semplicemente della storia dell'Occidente, ci spiegano sempre la stessa verità rivista attraverso costumi e tempi dissimili tra di loro..."