Chiaro di Venere
Dall'atroce massacro nella piana delle Giare in Vietnam nel 1963, alla drammatica fine di Salvador Allende dieci anni più tardi in Cile ad opera di Pinochet, si dipana il filo della storia di Federico, una matricola universitaria di nome e di fatto che, sullo sfondo del suo amore tormentato per Roberta, confessa tutte le sue défaillances sentimentali, politiche, sociali e perfino religiose, ambientate in una Sardegna onirica ben celata sotto nomi di fantasia. E questo eterno studente che non riesce a schiodarsi dalla banalità di luoghi comuni asfittici a causa di una pertinace pigrizia di informazioni e di letture - all'inizio dell'anabasi la sua visione del mondo e delle cose della vita era quasi tutta contenuta nelle cronache di calcio del "Corriere dello Sport" ; capace però a un certo punto di una serrata autocritica, riuscirà, spandendo sudore e sofferenza a trovare se stesso, il mondo e quel mitico amore tanto idealizzato, attraverso vicende velate da ironia, sberleffi amari camuffati perfino da umorismo, cui sottintende però vera e propria angoscia esistenziale e male di vivere.
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