Una ragionevole disobbedienza

Una ragionevole disobbedienza

Cosa accumuna l'apparente suicidio di una giovane coppia di amanti clandestini con il furto di una catenina legato ad un culto della Vergine antico e misterioso? In una fredda mattina di metà novembre, la vita che brulica intorno al sordido albergo, dove è avvenuta la tragedia, rimane sconvolta. Le autorità tacciono mentre le malelingue si scatenano. Donna Fernanda, la proprietaria e Tittella la giovane cameriera, testimone del fattaccio, rimangono invischiate loro malgrado in una storia ambigua e piena di contraddizioni che le porterà a compiere un viaggio catartico fino allo sconcertante finale. Pagina dopo pagina, in un crescendo emotivo, si svela la trama e si dissolve la nebbia che avvolge i protagonisti. In una Napoli di fine ottocento, chiassosa e raffinata, elegante e popolare, si muovono i personaggi in un palcoscenico ideale che sono le sue strade, mettendo in scena un racconto di denuncia sociale verso una discriminazione mai sopita.
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