Diciotto secondi

Diciotto secondi

Arrì deve il suo nome a una leggenda piaciuta a suo padre. Lei, anima inversa, non razionale, imperterrita, lei che ha disfatto letti, si è pulita il cuore a morsi ed è andata punto e a capo, come nei copiati in quarta elementare. Le accade qualcosa, in un determinato momento, in un luogo ben preciso, lontana da casa, lontana dal suo mare. Ed è proprio il desiderio di un viaggio al contrario (compiuto realmente?) che suscita l'imprevisto e lo stupore per una confessione resa di getto. D'altronde, tutti meritano uno stacco, una tregua, uno spazio di "diciotto secondi" sotto questo cielo per capire, per confessare un pensiero, per esprimere un desiderio o anche solo per abbracciare qualcuno e sorridergli. Quei secondi resteranno fatti d'istanti e non saranno mai distanti. Non si può mai dire: Arrì conosce bene il suo passato, ma sapere cosa succede nella sua testa è un'altra faccenda.
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