Documenti d'artista. Processi, fonti, spazi, archiviazioni
Studiare la contemporaneità comporta una serie di interrogativi, quasi mai di facile risoluzione, che da un lato insistono sul complesso inquadramento di fenomeni non ancora storicizzati, dall'altro investono l'eccessiva quantità ed eterogeneità delle fonti a disposizione, sulle quali occorre operare una selezione ragionata. Come si affronta lo studio dei processi creativi o la relazione tra artista e spazio di lavoro? Come si può archiviare l'effimero o come si possono indagare le fonti non scritte? Come e quanto le tecnologie digitali consentono di esaminare, registrare e riprodurre l'arte nel suo farsi? A tali domande provano a dare una risposta i contributi raccolti nel volume, tappa conclusiva del Progetto di ricerca dell'Ateneo pisano 2018_48 "Documenti d'artista. Mappatura digitale dei processi creativi fra arti visive e performative", il cui obiettivo è cogliere gli aspetti sottesi che pertengono alla dimensione più intima e privata del lavoro artistico, aspetti che precedono la creazione dell'opera o che ne costituiscono l'essenza.