L' arcipelago di Longo maï. Un esperimento di vita comunitaria
«Longo maï», in lingua occitana, significa «per molto tempo ancora». E in effetti, a differenza di altre realtà simili, questo «arcipelago autogestito di comunità interdipendenti» è l'unico erede delle utopie nate dal 1968 che, raccogliendo l'eredità della civiltà contadina, sembra resistere nel tempo: forse perché non si è mai irrigidito in formule dottrinarie, ma è stato capace di crescere e di evolversi. Partito da Limans, in Francia, l'arcipelago conta ora sedi in tutta Europa e in America Centrale. A raccontarci come nacque, come funziona e perché funziona fu, nel 2000, Pia Pera, testimone di eccezione e senza paraocchi, ma capace di cogliere in tutta la sua portata il messaggio racchiuso in quell'utopia; un'utopia che di lì a breve, come ricorda Maria Pace Ottieri nella prefazione che accompagna questa nuova edizione del libro, Pia Pera stessa avrebbe a suo modo abbracciato scegliendo di vivere in campagna, e dando inizio a una produzione letteraria e saggistica che l'ha resa un'autrice di culto.