Giorni di collera e di annientamento
Con Giorni di collera e di annientamento, Francesco Permunian ci consegna un romanzo giocoso e feroce, una satira spietata, popolata da personaggi assurdi, grotteschi, umani troppo umani.Il dottor Lunfardo, in arte Don Fifì, sognava di diventare un cantante confidenziale, un crooner alla Bing Crosby. Disgraziatamente, ha invece scritto un libro e ha avuto un successo clamoroso: ha vinto il Premio Strega, è stato risucchiato nell'orribile mondo dell'editoria e si è rovinato la vita. Ora cerca invano un po' di quiete sulle rive del lago di Garda, assediato da seccatori, familiari, incubi e ipocondria. Intorno al nostro «eroe» si dimena una miriade di soggetti improbabili. Procaci prostitute neofasciste in sella a rombanti sidecar Zundapp della Wehrmacht, anziani dentisti sulla strada della demenza sempre fedeli al proprio trapano a pedale, demoniache sirene palustri, barboni ferroviari un tempo re della rubinetteria di lusso, pellegrini invasati tra Lourdes e i santuari gardesani, stagisti stalker, suicidi improbabili, aspiranti scrittrici vanagloriose, impegnativi ménage à trois condotti da bambole di celluloide gelose... Sullo sfondo, la provincia italiana all'epoca della pandemia globale. Un circo, un «bislacco e sguaiato teatrino umano»: Permunian ci consegna con Giorni di collera e di annientamento un romanzo giocoso e feroce, una satira spietata, popolata da personaggi assurdi, grotteschi, umani troppo umani.