Dal punto di vista comunista. Trentacinque interventi inattuali
Il nuovo stato del mondo secondo Zizek.«Questo libro riunisce i miei più recenti interventi apparsi sui mezzi di informazione. Abbracciano l'intera panoplia di temi che hanno richiamato l'attenzione del pubblico, dalla crisi economica alla lotta per l'emancipazione sessuale, dal populismo all'atteggiamento politicamente corretto, dalle vicissitudini della presidenza di Trump al protrarsi delle tensioni in Cina e con la Cina, dai dilemmi etici sollevati dai sexbot alla crisi nel Medio Oriente. [...] Gli interventi raccolti sono inattuali perché poggiano sulla premessa che soltanto l'adozione di una prospettiva comunista possa indicare la strada giusta per comprendere tali argomenti» – Slavoj ZizekL'ultimo libro di Slavoj Zizek raccoglie i suoi più recenti interventi su riviste e giornali, e costituisce una spietata, umorale e umoristica dissezione dei tempi attuali, del clima sociale che ci imprigiona. Pur nella grande varietà dei temi (dalla critica a un certo tipo di politicamente corretto al maoismo, dall'analisi di film come Roma e Joker a casi universitari di scandali a sfondo sessuale, da certi locali newyorkesi presidiati da «consensocorni» ai sexbot - i famigerati robot sessuali -, da Greta Thunberg a Donald Trump), la prospettiva adottata dal filosofo sloveno è quella del comunismo, un comunismo che, allargato a tutto il pianeta, sia in grado di affrontare i molteplici disastri causati dal capitalismo globale. Sì, perché più il capitalismo sembra trionfare, più i suoi antagonismi interni esplodono: basti pensare al controllo digitale sulle nostre vite (quello sì una moderna forma di totalitarismo), al riscaldamento globale, all'esplosione dell'emergenza rifugiati in tutto il mondo e alla pandremia di Covid-19. Di fronte alla crisi mondiale della sinistra, lo sguardo lucido e ampio di Zizek, tanto realistico quanto utopistico, è oggi più che mai necessario: bisogna auspicarsi che la sinistra radicale ricomincia sporcarsi le mani con il lavoro politico reale, e osi (finalmente, di nuovo) pronunciare il suo nome.