Il contagio del desiderio. Statistiche e filosofia per capire il nuovo disordine mondiale
Massimiliano Valerii ci conduce dentro un giallo filosofico, in cui i dossier più scottanti dell'attualità economica e sociale prendono una nuova luce.Trent'anni di globalizzazione. Mai avevamo conosciuto tanti progressi in un periodo così breve. Ma adesso siamo proiettati in un nuovo disordine mondiale. Che cosa è andato storto? Per decifrare l'enigma del nostro futuro dobbiamo tornare ai furori eroici della filosofia. Negli anni Trenta un pugno di giovani, eretici e dissacranti, fanno le ore piccole nei caffè parigini, dove si agitano i demoni di Hegel. E danno forma a una riflessione sulla crisi dell'uomo contemporaneo che ha ancora molto da dirci. Alexandre Kojève, un personaggio avvolto nel mistero, pronuncia una parola magica: «desiderio». Ci costruisce sopra la teoria della «fine della storia». Spiega che le nostre inquietudini dipendono dalla lotta per il riconoscimento. E incanta tutti i protagonisti di quella avventura intellettuale. Lo stralunato Queneau gli giura devozione, Bataille è sulfureo e in nessun modo addomesticabile, Lacan si veste come un dandy ed è divorato dall'ambizione, Sartre diventa un divo e manda le donne in estasi. E Koyré, il patriarca geniale, ha un movimentato passato da spia nella Legione straniera da tenere nascosto. Su tutti si allunga l'ombra di Heidegger, che li spingerà sull'abisso angosciante ella finitezza per svelarne l'autentico significato. Quei profetici briganti della filosofia cambieranno per sempre il corso delle idee, perché avevano compreso che i problemi della metafisica non sono altro che i dilemmi della vita di ognuno di noi. E forse le risposte che oggi cerchiamo sono contenute in un manoscritto misteriosamente scomparso.