Protétta. Una storia fantozziana rosa da consumarsi preferibilmente postuma, ma anche no
Pratica il distanziamento sociale prima che venga inventato; sta in quarantena senza che nessuno la obblighi: "Protétta" è l'epopea fantozziana della Pina, una Milf di provincia come tante che "l'aveva data a pochi e pure gratis, pagandola carissima" e che la mastectomia costringe a una quotidianità surreale, narrata da un dialogo interiore feroce, in bilico tra la paura di non farcela e l'irriverenza giocosa. Ci racconta di drammi familiari irrisolti; di sesso come scorciatoia contro la timidezza; del tentativo anacronistico di preservare la propria fertilità; della contraddizione patetica tra perseguire l'autonomia più estrema e soffrire di solitudine; della vita da single iperqualificata; dello spiegare il cancro ai bambini; del convivere con medicine ed effetti collaterali; del vedersi costretta a riflettere sulla propria vanità e socialità; del riprogrammarsi faticosamente; dell'ingenuità di voler essere sia femmina sia donna e persona; e di banalità, rifugi e pause dall'ostinato remare contro la vita.
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