Eloisa nello «Scito te ipsum» di Pietro Abelardo. Una tesi storica

Eloisa nello «Scito te ipsum» di Pietro Abelardo. Una tesi storica

Il sentimento d'amore vissuto da due anime straordinarie può prendere strade inconsuete, dolci ma a volte anche tragiche. Il rapporto d'amore tra il filosofo Pietro Abelardo e la combattiva Eloisa trascende anche la morale, dando vista all'etica dell'intenzione. Abelardo ha amato Eloisa; successivamente ha definito il suo comportamento con lei come lussurioso, tuttavia, per mezzo dell'etica dell'intenzione, quasi si auto-giustifica, sostenendo che: "Dio tien conto infatti non delle cose che si fanno, ma dell'animo con cui si fanno; e il merito e la lode di colui che agisce non consiste nell'azione, ma nell'intentio." Riconducendo al suo caso specifico, lo "Scito te ipsum" testimonia: "così l'intenzione ispirata all'amore scusa colui al quale il comando è rivolto". L'epistolario fra Abelardo ed Eloisa testimonia questa leggendaria storia d'amore, e costituisce le basi dell'opera filosofica "Scito te ipsum".
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