Cronache dal grande fiume. Le foto ritrovate del dolore e della nuova vita nel Polesine e nel Delta padano degli anni '50 e '60. Ediz. illustrata
Le foto ritrovate del dolore e della nuova vita nel Polesine e nel Delta padano degli anni ’50 e ’60.Sono passati 70 anni dall’alluvione del Polesine del 1951. Abbattuti gli argini, vi furono morti, paesi interi evacuati e la popolazione sfollata, campi inondati e resi sterili, abitazioni distrutte. Un evento tragico che vide l’esodo di 217 mila persone dalle terre inondate, di cui 80mila non tornarono più in Polesine. In questo libro ritroviamo racconti drammatici, schede storiche, dati economici ma soprattutto una serie spettacolare e spesso inedita di bellissime immagini di Walter Breveglieri, fotografo di incredibile talento che arrivò subito in Polesine nei giorni dell’alluvione e testimoniò con i suoi scatti la distruzione di una vastissima area, i drammi personali, gli aiuti internazionali, la mobilitazione dell’intero Paese. Questo volume racconta la tragedia del camion della morte, la catena della fraternità voluta dalla Rai e ideata da Vittorio Veltroni, padre di Walter, da Sergio Zavoli, Silvio Gigli, Corrado e l’allora giovanissimo Piero Angela: in 24 ore il cuore degli italiani si manifestò in tutta la sua forza con 100 milioni di lire in donazioni raccolte in un solo giorno, 700 milioni in una settimana. Lo stipendio medio in quell’anno sfiorava le 32 mila lire, un caffè costava 30 lire e un litro di benzina 116. L’archivio di fotografie straordinarie di Breveglieri accompagna in un viaggio emozionante il Polesine sino alla fine del decennio, illustra tradizioni, povertà ma pure la capacità di sopravvivenza di una popolazione segnata indelebilmente dalle alluvioni. Il volume è impreziosito da un brano del ministro Dario Franceschini e da una intervista a Luigi Mille, direttore dell’Agenzia interregionale per il Po, che sottolinea il bisogno di continua manutenzione nelle difese del fiume e la necessità di cambiare prospettiva nella sistemazione degli argini, in un futuro che lascia presagire eventi climatici sempre più estremi e catastrofici.