La definizione della felicità
Due donne nate negli anni sessanta che di volta in volta incarnano una generazione, un'epoca e due modi particolari e molto diversi tra loro di attraversare la vita, dall'adolescenza alla maturità. Una, Clarisse - segnata da un evento traumatico a sedici anni, che ha cercato di dimenticare più che superare e che l'ha vaccinata contro la paura - condurrà una vita bohémienne e caotica, fatta di amori contrastati e passionali, e di una professionalità erratica, segnata dalla fatalità della ripetizione. L'altra, Ève, diventata cuoca a domicilio dopo studi classici, ha adottato l'equilibrio di una vita borghese da espatriata, compiendo scelte ragionevoli e durature. A loro insaputa sono unite da un legame invisibile e, grazie a una scoperta casuale, le loro strade s'intrecceranno intensamente. Clarisse ed Ève, due donne, diversissime tra loro, ma nelle quali ciascuna può ritrovarsi, in parte o per intero, nel loro differente rapporto con il corpo e il desiderio, l'amore e la maternità, l'invecchiamento e la felicità. Felicità intesa come durata e continuità, oppure come una serie di frammenti, i momenti dell'incendio.