Tanto vale vivere
Da una delle penne più acuminate del XX secolo, storie brevi che raccontano di razzismo strisciante, di proiezioni sui figli, di padri frustrati, di classismo malcelato, di matrimoni in agonia mantenuti in vita solo per ipocrisia e convenienza, di infedeltà coniugali e vacuità.«Dove sono finite le benefattrici crudeli, le amorevoli tiranne, le razziste raffinate? Le grandi noiose? Dove sono finite le donne? Le meravigliose insopportabili donne che Dorothy Parker ci ha raccontato, le donne cattive per l'infelicità, insoddisfatte nelle loro misere libertà, frustrate dai loro labili amori, nemiche delle altre donne, vendicative nelle loro mute rivendicazioni? Adesso siamo altre perché molto, anche se non tutto, siamo riuscite a cambiare, in meglio, e forse l'unica cosa che abbiamo perduto nei meandri spinosi del festoso femminismo diventato parità di genere un po' musona è la voglia di ridere, l'ironia, l'autoironia.» - dalla Prefazione di Natalia AspesiDorothy Parker, sovrana dei salotti intellettuali degli anni venti di New York, è considerata una delle donne più intelligenti e ferocemente sagaci della sua generazione. Natalia Aspesi, prefatrice di questa nuova raccolta di ventuno racconti, afferma che «per scrivere con tanta eleganza e perfidia bisogna aver avuto un'esistenza non facile, che ti ha obbligato a trovare rifugio nella tua intelligenza e nella tua fragilità». Parker non si limita a rivelare le ipocrisie, vanità, miti e fobie delle vite della piccola e grande borghesia americana, ma le trafigge con il suo stile impietoso, e ne ritrae senza sconti i conformismi e i pregiudizi. Storie brevi, eppure compiute, senza fili sospesi, che raccontano di razzismo strisciante, di proiezioni sui figli, di padri frustrati, di classismo malcelato, di matrimoni in agonia mantenuti in vita solo per ipocrisia e convenienza, di infedeltà coniugali e vacuità. Tutto ritratto con estrema eleganza. Prefazione di Natalia Aspesi.