Speranza (dal 1685 ai giorni nostri). Il prato alto. Vol. 3
La tempesta continua, con le guerre incessanti, con la brutale invasione napoleonica, col dilagare del nazionalismo che mina, e finisce per distruggere, fin le estreme tracce di quella tradizione del Sacro Romano Impero di cui l'Austria era l'ultima erede. Ridotta ormai ad una piccola nazione in balìa dei prepotenti, violentata dalla Germania nazista, "liberata" da "liberatori" interessati e tutt'altro che amichevoli, non resta che la speranza quale solo la Fede può dare, ed è così, grazie alla novena di preghiera di Padre Pavlicek, che l'Austria riguadagna l'indipendenza con il ritiro delle truppe occupanti. Frattanto la vita continua, arriva il "progresso", la valle si trasforma, nuove occasioni di esilio si presentano e le famiglie non sono più compatte come una volta, ma le nonne restano costantemente il cuore di quanto resta della vita familiare, le depositarie della memoria, consigliere e consolatrici, segno che, anche nelle peggiori avversità, la speranza non può morire.