Quando il Molise fermò il nucleare. Quarant'anni di lotte per l'ambiente a Termoli e nel Basso Molise
Il Molise non esiste! Così ultimamente, spesso con sarcasmo, è stata definita questa piccola regione del Sud. Eppure, a fine anni settanta, il Molise, con una dura lotta, fermò la costruzione delle centrali nucleari nel nostro Paese. Una storia che pochi conoscono perché anche allora il Molise non faceva notizia, non conquistava le prime pagine dei giornali. La battaglia contro le centrali veniva e, ancora oggi, viene associata, solamente, a Montalto di Castro, la cittadina laziale che per prima si oppose al nucleare. Ma il piano del Governo aveva individuato due siti dove costruire gli impianti, uno nel Lazio l'altro in Molise. La Regione Lazio diede subito la propria disponibilità, mentre il Molise si schierò contro quella scelta. «Il Molise rappresentò, sorprendentemente, il tallone d'Achille del Piano Energetico Nazionale. Probabilmente fra i sostenitori dell'energia nucleare nessuno aveva previsto che l'opposizione molisana avrebbe finito col fermare la costruzione delle centrali nucleari in Italia. In realtà il Molise si era trasformato nel classico "granello di sabbia" che riesce a bloccare un meccanismo molto complesso». In modo semplice ma documentato, Aldo Camporeale e Enzo Gallo, ricostruiscono questa storia che segna la nascita del movimento ambientalista di massa in Italia e ci ricordano che le lotte per l'ambiente, oggi più attuali che mai, sono soprattutto un impegno a favore della democrazia, per affermare il diritto di "esistere", per poter scegliere e determinare il proprio futuro.
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