La rivoluzione corre sulle ali del vento
Sull’onda dei sommovimenti che hanno preceduto e seguito le rivoluzioni americana e francese, il 22 agosto 1791 esplode a Saint-Domingue (l’attuale Haiti) una rivolta di schiavi destinata a cambiare la storia. Non è certo la prima, ma questa volta l’impatto è talmente dirompente da mettere in discussione l’intero sistema schiavistico. Con passione, ma anche con rigore storico, Scott ricostruisce la storia sociale di questa rivoluzione caraibica, focalizzandosi su un problema che tormentò a lungo il potere coloniale: come aveva fatto una popolazione così eterogenea, composta da marinai, schiavi fuggiaschi, neri liberi, maroons, disertori, venditrici ambulanti e contrabbandieri, ad auto-organizzarsi e addirittura sconfiggere le più grandi potenze coloniali dell’epoca? Eppure fu proprio questa «accozzaglia» umana a creare una rete di comunicazione dal basso che consentì al vento della rivoluzione di raggiungere i quattro angoli dell’oceano Atlantico. Una rocambolesca – e sanguinosa – epopea che ha cambiato per sempre la storia dell’umanità.
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