Il buon selvaggio. Educare alla non aggressività

Il buon selvaggio. Educare alla non aggressività

Perché alcuni popoli sono più aggressivi di altri? E per converso, come mai in alcune società «selvagge», come quelle dei Kung del Kalahari o degli Inuit canadesi, violenza e aggressività, per lo meno tra i membri dello stesso gruppo, sono quasi inesistenti? Secondo gli autori di questi saggi - tutti antropologi con diretta esperienza sul campo, dall'Oceania all'Artico, dall'Asia all'Africa - la risposta sta nel rapporto madre-figlio e nel successivo processo di socializzazione dei bambini. Nei diversi casi studiati, il carattere non-aggressivo è il prodotto culturale di un'educazione affettuosa e non punitiva tesa al controllo dell'ira, della paura, dell'ostilità. Un'educazione che, lungi dal cancellare una competizione non spietata, ritenuta al contrario salutare, spinge verso comportamenti sociali cooperativi. Ed è ormai certo che l'umanità, nella sua evoluzione biologica e sociale, debba molto di più allo sviluppo degli impulsi cooperativi che non allo sviluppo degli impulsi aggressivi. Anzi, il suo futuro dipende proprio dal loro ulteriore sviluppo, e non certo dalla loro soppressione.

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Dettagli Libro

  • Titolo: Il buon selvaggio. Educare alla non aggressività
  • Autore: Ashley Montagu
  • Curatore:
  • Traduttore: Ambrosoli Roberto, Amedeo Bertolo
  • Illustratore:
  • Editore: Elèuthera
  • Collana:
  • Data di Pubblicazione: 2021
  • Pagine: 328
  • Formato: Brossura
  • ISBN: 9788833021324
  • Antropologia - Antropologia

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