Il circo del ring. Dispacci dal mondo della boxe

Il circo del ring. Dispacci dal mondo della boxe

Sulla scia del classico Sulla boxe di Joyce Carol Oates, Il circo del ring segna l'incontro felice tra una premiata autrice di narrativa e «la dolce scienza», considerata da sempre la più letteraria fra tutte le discipline sportive.«Dunn aveva un talento speciale per cogliere interi mondi nei dettagli, in gesti all'apparenza secondari» - Tommaso Sopincio, Tuttolibri «Misoginia, femminismo, identità di genere: quando Dunn ha iniziato a scrivere di pugilato, l'era di Million Dollar Baby, era ancora lontana» - Maurizio Fiorino, Robinson Nel 1980 Katherine Dunn assistette a un incontro di boxe in tv. Ne rimase incantata e decise di andare col marito a una kermesse dal vivo, curiosa di indagare da vicino «la natura della violenza». Nel giro di un anno cominciò a frequentare le palestre locali, veri santuari di uno sport intriso di sangue e sudore. Iniziò poi a tenere una rubrica sul «Willamette Week», celebre foglio della controcultura di Portland, che avrebbe ospitato molti dei suoi ritratti - qui raccolti per la prima volta in un unico volume -, in cui Dunn mescola storie di atleti illustri e di personaggi oscuri, pittoreschi: dilettanti, allenatori, cutmen, preti boxeur. E una pagina dopo l'altra traccia i contorni di un ambiente affascinante che si nutre di ambizioni, rivalità e romanticismo, e su cui spiccano le figure leggendarie di Roberto Durán, Sugar Ray Leonard, Marvin Hagler e Mike Tyson, riscattato finalmente dall'infamia del morso all'orecchio di Holyfield. Un ambiente popolato da una schiera di figure controverse, irresistibili, come il tenero psicotico Johnny Tapia, o le protagoniste del discusso pugilato femminile, tra cui l'olandese Lucia Rijker, campionessa anche di kickboxing, o le figlie d'arte Laila Ali e Jacqui Frazier-Lyde.
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