Friday Night Lights. Una città , una squadra, un sogno
Friday Night Lights è considerato un culto assoluto della letteratura sportiva americana, in grado di raccontare con stupefacente precisione – pur concentrandosi su un microcosmo isolato e fuori dal tempo – i valori fondanti e le storture dell’America di oggi. In Texas il football è una religione. E in nessun altro luogo è vissuto con l’intensità che si respira a Odessa – «paradossale combinazione tra profondo Sud e selvaggio West» –, dove ogni venerdì sera d’autunno, illuminata dai riflettori dello stadio, una squadra di diciassettenni va in campo davanti a ventimila spettatori. Non ci sono atleti straordinari, forse nessuno da grande giocherà nei pro, ma intorno alle inebrianti vittorie e alle inopinate sconfitte dei Panthers si è cementato negli anni l’orgoglio dei concittadini. Nel 1988, il Premio Pulitzer H.G. Bissinger decise di trascorrere un anno proprio lì, a Odessa, «la città peggiore sulla faccia della Terra», quella con il più alto tasso di omicidi della nazione, tra file di motel semivuoti e impianti di estrazione in disuso, dove gli abitanti pensavano che «l’unico governo buono fosse l’assenza di governo». Osservatore curioso e implacabile, Bissinger passò quell’anno a studiare e intervistare i giocatori, lo staff tecnico, la gente del posto, per ricomporre poi i tasselli di una comunità tormentata dai fantasmi della segregazione e logorata dalla schizofrenia del mercato petrolifero, in cui l’euforia del boom cede ogni volta il passo alla depressione più nera. Friday Night Lights è considerato un culto assoluto della letteratura sportiva americana, in grado di raccontare con stupefacente precisione – pur concentrandosi su un microcosmo isolato e fuori dal tempo – i valori fondanti e le storture dell’America di oggi.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa