Roma non è eterna. Vita, morte e bellezza di una città
Il nuovo libro di uno scrittore e politico molto originale e coraggioso, che non ha paura di andare contro corrente Roma è una città in cui è sempre più difficile vivere, ma ti viene concesso di sopravvivere, di sfangarla quotidianamente. Per questo volerla cambiare, come persino raccontarla, è un gesto dichiarato di lesa maestàChe fine farà la capitale d'Italia? Il destino di Roma non riguarda soltanto chi la abita o la attraversa. La storia della città per antonomasia è anche la storia di una città qualunque, sconosciuta e ingovernata. Un saggio, reportage, pamphlet, denuncia, memoir, romanzo di formazione. Scritto da chi Roma la vive tutti i giorni, con l'ambizione di reinventarla e riscattare gli anni bui della corruzione, della cupidigia e della guerra contro i poveri e contro la bellezza. Negli ultimi anni la capitale si è caricata il peso della città inventata: decoro e degrado, mondo di mezzo e suburra, il centro storico cartolinato e la periferia da western urbano. Che città è e diventerà Roma? Ognuno ne parla anche se non ci vive, non conosce i dati, non l'ha studiata e ignora le informazioni minime utili a capirla. Christian Raimo, ricercatore, insegnante, giornalista, attivista politico, assessore, scrittore, ha provato a raccontarla, oltre il mito che essa stessa si è costruita, riconoscendone la normalità di una città come le altre, passo dopo passo. A cominciare da quello che Roma mostra: la ghettizzazione dei rom e dei senzatetto, la trasformazione delle borgate (con scoperte anche sorprendenti), le speculazioni fatte dai sindaci degli ultimi decenni, gli orrori straordinari come il Corviale, la discarica di Malagrotta, i problemi di Piana del Sole insieme all'immaginario filtrato attraverso personaggi e pezzi di storia (da Ciceruacchio a Renato Nicolini, da Tomas Milian a Fratellì) che richiamano stagioni, modi di dire, un certo tipo di comicità, una fantascienza che sembra cronaca. Tutti elementi che nella loro spiazzante diversità compongono un unico racconto, cui si aggiunge la parte autobiografica non tanto per dare colore aneddotico al libro, ma perché "il personale è politico", e ciascuno di noi si può e si deve riappropriare del suo rapporto con la città: "tra il proprio sguardo e quello del mondo che ci viene incontro ci può essere tutto lo spazio e il senso del nostro impegno". La città potenziale, ci mostra Raimo, è qui, davanti a noi, e con noi.
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