È come guidare una Ferrari. Storia di una bipolare

È come guidare una Ferrari. Storia di una bipolare

Betty è affetta da una sindrome di disturbo bipolare. È stata testimone di un inaspettato episodio di violenza e, da allora, ha passato un terzo della sua vita oscillando tra momenti di depressione profondissima, annichilita in stati di inattività e di assoluto buio esistenziale, e periodi di esaltazione divampante - come quella che si può provare su una Ferrari, appunto - posseduta da un'energia selvaggia e ingovernabile, che hanno spesso messo in pericolo di vita lei e chi le stava intorno. Lidia Mingrone, esperta psicoterapeuta, raccoglie con pazienza e attenzione la storia di una ragazza sfortunata, ma determinata a combattere e a non lasciarsi straziare da una malattia devastante: nelle pagine di "È come guidare una Ferrari" descrive il doloroso processo di riconoscimento di uno stato psicotico dalle caratteristiche tanto particolari da essere ancora in corso di codifica: il trauma scatenante, le prime crisi, la sempre crescente alterazione delle percezioni, la distruzione di un sistema di relazioni sociali, i ricoveri via via sempre più frequenti; fino al punto in cui Betty, in mezzo al caos del suo stato, riesce a maturare la necessità di un tentativo di controllo di se stessa, e attraverso quello, di profondo riscatto personale.
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