Schliemann. Storia di un cercatore d'oro
Heinrich Schliemann è stato mercante, avventuriero, cercatore d’oro, tra i primi commercianti davvero cosmopoliti, ha imparato diciotto lingue da autodidatta. «Tutto ciò che Schliemann ha riportato alla luce e le strade che ha aperto nell'archeologia scientifica lasciano un bilancio positivo e la memoria d'una vita appasionata che questa biografia restituisce» - Corrado Augias, Il Venerdì Gli antichi poemi, soprattutto l’Iliade e l’Odissea, e la sua capacità di relazionarsi con la gente e le istituzioni straniere nella loro lingua nativa, portarono Schliemann a scoprire cose inimmaginabili per gli archeologi dell’epoca. Dopo essersi arricchito con la compravendita dell’indaco in tutta Europa, abbandonò infatti il commercio e si dedicò allo studio dei classici greci. Schliemann usò i testi di Omero, ma anche quelli di Strabone e Pausania, come fossero guide fidate per lo sconosciuto mondo del passato e, per caso o per bravura, scoprì tanto oro quanto ne aveva accumulato con il commercio. Il suo primo vero tesoro fu conosciuto come il “tesoro di Priamo”, trovato ai piedi di un muro durante gli scavi di Troia. Il secondo fu il “tesoro di Micene”, con quel gioiello che oggi è conosciuto come la maschera di Agamennone.
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