Le radici del teatro contemporaneo
Giacomo Romano Davare individua, attraverso un excursus che parte dal mondo greco per giungere al Settecento, costanti e varianti della rappresentazione scenica e dei suoi testi, si concentra, attraverso uno studio diacronico, sui punti salienti che hanno caratterizzato ogni periodo, ma soprattutto segnala quegli aspetti che poi il Novecento farà propri: dall'immedesimazione dell'attore alla sua naturalità recitativa, al teatro nel teatro, all'ispezione psicologica, all'indagine sulla società, come critica e come ritratto in sé. In questo percorso un ruolo fondamentale hanno avuto autori, attori e musicisti italiani, ma persino la Chiesa, spesso accusata di fungere da ostacolo, si dimostra essere un committente nevralgico per l'esistenza stessa degli spettacoli.
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