Edipo Re
Nell'Edipo Re l'uomo si alza di fronte alla divinità, combatte, e perde. È questa la nuova avventura in cui Stefano Dino Alfieri ci convince a seguirlo, dove annegano patire e agire, nel lago dell'assurdo, rincorrendo tutto ciò che abita all'interno, osservando con curiosità quello che avviene tavola dopo tavola. Pasolini sapeva di essere all'altezza di rappresentare questo capolavoro. Nell'opera di Stefano c'è invece l'eleganza del distacco con cui riesce a illustrare la messa in scena escludendo l'autorialità dell'artista, rendendoci anzi completamente partecipi, compiendo il gesto rivoluzionario di rompere la cornice tragica. Ci chiede sornione di fermarci accanto a lui per osservare l'ineluttabilità del destino. E così vediamo questa folla eterogenea, vera protagonista, che arriva a spiare gli attori dove neanche la regia dovrebbe arrivare, dove in teoria non dovrebbe accadere nulla in quanto non mostrato. Metateatro spinto così al limite da trasformare gli spettatori in protagonisti, in vittime della punizione divina. Disposta a diversi livelli di interpretazione, ogni scena vive di vita propria. Il pubblico che osserva, gli attori che recitano e il dietro le quinte. Fornita la chiave di lettura che apre alla comprensione delle sue opere, Stefano ha lavorato riguardo la narrazione per poter accogliere anche chi questa tragedia non l'ha ancora scoperta. Il suo stile offre la possibilità di interpretare gli elementi stimolando l'interesse verso questi capolavori, non solo un'esperienza culturale e letteraria, ma un modo fantastico per analizzare i traumi che portiamo dentro ed esorcizzarli. Atavici, spesso non siamo neanche noi la causa, ma che ci preoccupiamo a fare? Con la prefazione di Stefano Di Liberto. Età di lettura: da 12 anni.
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