Pesce solubile
A cent'anni dalla nascita del surrealismo, "Pesce solubile" di André Breton appare per la prima volta tradotto in italiano. Pubblicate nel 1924 insieme al Manifesto del surrealismo, queste 32 brevi storie dove «le parole fanno l'amore» rappresentano il primo esperimento di testi automatici propriamente surrealisti, in cui la letteratura è l'occasione per liberare l'immaginazione e l'inconscio in una modalità contraddittoria e fertilissima. Testi da cui emerge la potenza di una fantasia incontenibile, che non può essere frenata né dai valori borghesi né dai dettami della ragione o dalle cristallizzazioni del linguaggio. Forse questo pesce solubile è proprio l'uomo, l'autore tanto quanto il lettore, la cui coscienza si dissolve nella pratica dell'automatismo, perdendosi nel proprio elemento: «I muri di Parigi erano ricoperti di manifesti che rappresentavano un uomo mascherato da lupo bianco, che teneva nella mano sinistra la chiave dei campi: quell'uomo ero io». L'edizione è arricchita da un'introduzione e un apparato di note che aiutano il lettore a scoprire i segreti di un testo caleidoscopico.