La questione dei cavalli
«Un romanzo che disegna una parabola narrativa da seguire» - Demetrio Paolin, La LetturaUn visionario regista canadese sceglie Venezia come ambientazione per il sequel del film western "Il mio nome è Nessuno". Attori e tecnici sono pronti per iniziare le riprese, ma una catena di errori, omissioni e storture burocratiche complica lo sbarco dei cavalli. L'afa lagunare rende l'attesa opprimente. Corrono voci, fomentate da un giornalista locale, che collegano la presenza della troupe in città ad alcuni eventi inquietanti: una moria di pesci in laguna, una strana muffa rosa sui muri delle case. Angelo, giovane direttore tecnico di origine italiana, e la sua collaboratrice Sarah tentano di mediare fra le esigenze della produzione e le posizioni sempre più pressanti di alcuni residenti; ma la tensione cresce fino a quando un gruppo di comparse aderisce così tanto al proprio ruolo da impossessarsi dei costumi da cowboy e battere la città come un Mucchio Selvaggio, compiendo violenze e intimidazioni in nome di una ritrovata autenticità locale. Un bambino che tutti conoscono come Momo osserva i movimenti delle persone e delle cose e li collega alle mezze frasi che sente dai genitori, dalle bambine più grandi, a scuola. Dal finestrino del treno che ogni pomeriggio lo riporta a Mestre, vede i cavalli stallati sull'isola di San Secondo, sente che sono in pericolo e decide di scoprire il loro destino a tutti i costi. Postfazione di Dario Voltolini.