Don Chisciotte. Tra Napoli, Caserta e il Quirinale: i cartoni e gli arazzi. Ediz. illustrata
La consolatoria profezia di Sancio Panza a proposito della futura celebrazione nelle arti figurative delle gesta di Don Chisciotte della Mancia, annunciata nell'ultima tappa del ritorno a casa del protagonista del romanzo di Miguel de Cervantes (pubblicato a Madrid tra il 1605 e il 1615), si sarebbe compiuta già nella seconda metà del Seicento e sarebbe stata confermata con creazioni di straordinario valore lungo il Settecento. Proprio in quel secolo Napoli seppe inserirsi con originalità nell'elaborazione del mito dell'"ingenioso hidalgo", grazie alla serie di arazzi commissionata dal re Carlo di Borbone alla manifattura napoletana per arredare la Reggia di Caserta. Tessuti tra il 1758 e il 1779 seguendo i modelli dei trentotto cartoni preparatori, gli arazzi furono trasferiti dopo il 1870 nel Palazzo del Quirinale, residenza dei Savoia nella nuova capitale del Regno d'Italia, mentre i cartoni restarono a Napoli e sono oggi conservati nel Palazzo Reale.
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