Un' osteria a Milano
Precario dopo il licenziamento, il giornalista Gigi Lobo, si stabilisce in una periferia urbana povera ma in via di gentrificazione, deciso ad abbandonare il mestiere e il fallimentare sodalizio professionale con il paparazzo Caffarelli. Diventato barista all'osteria (un lavoro fisso!), al centro di strade malfamate dove circolano abitanti di ogni parte del mondo, si immerge nel nuovo ambiente. Tra i bizzarri habitué spiccano Jimmy "Ceviche", chef peruviano virtuoso del coltello che usa il peperoncino amazzonico come arma, e la trans brasiliana Eliane, ex prostituta, piccola spacciatrice e sensitiva di professione. Sfruttando dal bancone le competenze da giornalista, Gigi si accorge che il locale è indebitato con un commercialista strozzino, Sergio. La polizia sa ma aspetta a intervenire, i soci del locale, Giorgio e Vito, subiscono senza reagire. Ricostruita la ragnatela di affari illeciti di Sergio, Gigi passa all'azione con l'aiuto dei suoi alleati, compresi i soci e il ritrovato amico paparazzo. La commedia, sempre brillante nel ritmo e nei toni, ora scava più a fondo. Con l'arrivo di Luz, la curandera moglie di Ceviche, al pensiero maschile si sostituisce il femminile, allo scontro la sapienza millenaria della medicina amazzonica. Il ricorso all'ayahuasca come cura dell'avarizia è un colpo di scena visionario e psichedelico che ne innescherà molti altri.
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