Le acque sacre in Abruzzo. Dal culto allo sviluppo territoriale
Diffuse nell'intero territorio regionale, le acque sacre hanno costituito il rimedio al quale affidare la guarigione dai mali tisici e dell'animo. Una medicina che ha contribuito a creare quello che attualmente viene definito patrimonio culturale, un insieme di leggende, tramandate di generazione in generazione, di ritualità ancora vive e di luoghi cii culto. Un patrimonio unico che merita la conservazione ma che al contempo è in grado di rivitalizzare e rifunzionalizzare i monumenti delle acque sacre. La Strada Letteraria delle acque sacre che qui si propone ha come obiettivo il connubio tra letteratura, tradizione e patrimonio artistico rivolto alla promozione e scoperta del territorio regionale e della sua identità. L'acqua, fonte e origine di ogni forma di vita, sostanza purificatoria e terapeutica è da sempre stata al centro di ritualità che hanno sacralizzato il paesaggio abruzzese. L'inspiegabilità della sua origine ha rivestito di magia alcuni luoghi, il Cristianesimo si è sovrapposto ai culti pagani dell'acqua, l'eremitismo ha contribuito ad avvolgere con un velo mistico la montagna laboriosamente organizzata dai grandi monasteri. L'acqua, quindi, non è solo un oggetto geografico con una propria dimensione fisica, ma è anche un elemento che vive nella sfera intellettuale e spirituale dell'uomo, produce emozioni e interpretazioni che hanno portato nel corso dei secoli alla formazione di un ricco patrimonio culturale - costituito da beni materiali (fonti, grotte ed eremi) e immateriali.
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