Diritti e umani. Dalla mobilità alla mobilitazione: superare il ruolo della vittima

Diritti e umani. Dalla mobilità alla mobilitazione: superare il ruolo della vittima

Rompendo con la postura coloniale del silenzio e d'immobilità subalterna, l'autrice rivendica una voce: quella propria dei migranti, soggetti di un diritto non riconosciuto. Offrendo eco al neologistico concetto foucaultiano di biopolitica e alla nozione d'incorporazione di Didier Fassin, ella indaga sull'agentività del migrante e sull'azione tattica di attraversamento delle frontiere. L'apporto teorico alle pratiche dell'immigrazione è quello di favorire una partecipazione attiva e consapevole agli attori principali di questo fenomeno, favorendone una nuova percezione. In questo senso lo sguardo critico sullo "spazio di non diritto" in cui questi attori agiscono, è una ricerca che verte verso l'autonomia dei corpi e delle voci dei migranti, contro ogni logica caritatevole o repressiva dei dispositivi di potere. "Diritti e umani" è uno sguardo alla morale umanitaria contemporanea e un approccio antropologico di mobilitazione verso le possibilità d'azione delle soggettività migranti, lungo le frontiere esterne ed interne del suolo europeo.
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