Le carte riscoperte. I disegni delle collezioni Donghi, Fissore, Pozzi alla Fondazione Giorgio Cini
Il riesame dell'eterogeneo insieme di disegni di figura rastrellati da Elfio Pozzi mercante libraio milanese ha permesso a una squadra di esperti del disegno di individuare esemplari di indubbio valore e attribuirli a pittori di primo piano nelle approfondite schede a loro dedicate. Per quel che riguarda il Cinquecento, Bernardino Lanino e Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, Aurelio Luini, Giovanni Battista Trotti, Giovanni Guerra e Cherubino Alberti. Numerosi e di alto livello gli esempi seicenteschi, dalla cultura postcaravaggesca del Sarzana, del veronese Pietro Bernardi, del milanese Daniele Crespi, passando per il primo barocco di Lazzaro Baldi e Giovanni Francesco Romanelli, attraverso il classicismo di Carlo Maratta e Marcantonio Franceschini, fino alle aperture settecentesche di Louis Dorigny. Da segnalare infine il significativo gruppo di disegni dell'architetto Giacomo Quarenghi. Più coerente si presenta il corpus di grafica specializzato in progetti scenografici appartenuto alla famiglia Donghi: prestigiose le scenografie che gli studi condotti per l'occasione hanno legato ai nomi delle dinastie dei Galliari e dei Donghi, e inoltre a specialisti attivi tra Sette e Ottocento, come Pietro Gonzaga e Alessandro Sanquirico.