Linea I. Grafie di immagini tra Quattrocento e Cinquecento
Tenue è la linea di Apelle (linea summae tenuitatis) secondo Plinio, nel famoso passo della "Naturalis Historia" (Liber xxxv, 81-83). Proprio quel passo celeberrimo è stato il punto di partenza delle Giornate di Studi organizzate da Marzia Faietti e Gerhard Wolf (Firenze, 29-31 marzo 2007, Kunsthistorisches Institut in Florenz, Max-Planck-Institut e Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, con il patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica Federale di Germania). Le riflessioni dei diversi autori si concentrano sull'arco temporale che attivi Andrea Mantegna e Albrecht Durer. Gli interventi si ripropongono di affrontare con ampio respiro il tema della "linea" e le sue implicazioni nella prassi e nella teoria artistica, indagando l'uso del segno grafico nella rappresentazione architettonica come "disegno" dello spazio; nella topografia; nello studio delle realtà; nel linguaggio dell'antiquaria; nella scrittura degli umanisti. I contributi riferiti a Durer costituiscono altrettante occasioni per rivisitare, secondo una lettura interdisciplinare, il suo universo di punti, segni, linee e tratti che creano superficie e accostano al visibile; altri interventi affrontano artisti posti di fronte al bivio tra la rappresentazione del visibile e dell'invisibile, tra l'emulatio naturae, la sua simulatio. Spicca Mantegna, uno dei più innovativi strateghi del segno lineare tra la fine del 1400 e gli esordi del 1500. II volume contiene "Omaggio a Durer", 14 sonetti inediti di Sanguineti.
Momentaneamente non ordinabile