Malamocco. Studi di archeologia lagunare e navale
Il Mediterraneo non ha periferie: l'archeologia lo ha ampiamente dimostrato ogni volta che si è presa cura di un'isola anche sperduta del Mare Nostrum. Così è - e non poteva essere diversamente - per l'isola del Lido di Venezia. Sospesa tra mare e laguna, la lunga, stretta isola del Lido ha giocato nel tempo un ruolo oggi troppo sottaciuto: che cosa ha significato questa lingua esile di terra, naturale confine tra la Serenissima e il gran mondo mediterraneo? L'archeologia contribuisce oggi a rispondere all'interrogativo fornendo una prima serie di dati raccolti in un volume, che affronta sia temi di archeologia lagunare sia temi di archeologia navale. Il quadro che viene oggi tratteggiato è quello di un'isola pienamente inserita nella vita della potenza marittima dell'Adriatico: ne è una testimonianza preziosa quanto emerso dagli scavi effettuati nel centro storico di Malamocco, documentati in modo eccezionale, ma anche dai piccoli interventi sparsi in tutta l'isola e sinteticamente illustrati in apposite schede. Se è ben rappresentata l'epoca medievale e post-medievale, altrettanto non può ancora dirsi per l'epoca romana, le cui tracce sono forse da ricercare negli specchi d'acqua lagunari prossimi all'isola dell'Ottagono abbandonato.
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