La modernità di Goldoni
Cento anni fa, in occasione del secondo centenario della sua nascita, Goldoni veniva riscoperto come campione di una ormai perduta venezianità e come protagonista di quella stagione settecentesca che era stata a un tempo magnifica e decadente. Cinquant'anni fa, nel duecentocinquantesimo anniversario della sua nascita, la pratica teatrale della nuova regia prima e la critica poi riscoprirono il riformatore illuminato e persino illuminista che si era generosamente impegnato in una indispensabile battaglia ideale per il rinnovamento della società e della cultura di Venezia. Quindici anni fa, nel secondo centenario della sua morte, fu riconosciuto il ruolo inequivocabilmente europeo di Goldoni e del suo teatro, la indiscutibile grandezza di un'esperienza che stava al centro di uno scenario ben più ampio e generale di quello semplicisticamente e riduttivamente veneziano. L'anno scorso, nel terzo centenario della nascita, si è dovuto prendere atto che Goldoni è stato ed è un autentico campione del moderno, un vero e proprio attore nella modernità vincente, e che perciò è necessario rileggere il suo intero repertorio alla luce di queste considerazioni.